Cornetto, brioches o croissant? Li sapresti distinguere?

Spesso si utilizzano i termini cornetto, brioches, e croissant come se fossero sinonimi, per descrivere quel dolce a forma di corno protagonista della colazione all’italiana. In realtà ogni termine si riferisce ad un prodotto diverso, non solo nella forma ma anche negli ingredienti. In questo post vogliamo fare un po’ di fare chiarezza sulla questione e darvi anche qualche curiosità.

CORNETTO
Tipico dolce italiano a mezzaluna, che nasce in realtà a Vienna con il nome di “kipfel” e arriva in Italia, precisamente nella Repubblica di Venezia, a metà del 1600. Qui viene rielaborato nella forma dai pasticcieri veneti, che lo modellarono accentuando le punte, ma non nella ricetta che si compone di: latte, uova, farina, zucchero, sale, burro e lievito. Si può mangiare vuoto oppure si può farcire di creme o marmellate. Si presenta di solito con una glassa di zucchero o di arancia ed è perfetto per ricette dolci.

BRIOCHE
Ricetta originaria della Francia che prevede, rispetto al cornetto, lo strutto in aggiunta al burro, e maggiori quantità di burro e zucchero. Questa ricetta la rende più soffice e gonfia, e la sua forma è tonda con una pallina di impasto al centro, esattamente come la brioche siciliana. Questa delizia può essere vuota al suo interno o farcita di creme e marmellate di solito, la tradizione siciliana invece prevede anche farciture con granite, gelati e una spruzzata di panna.

CROISSANT
Anche in questo caso torniamo in Francia, dove nel 1838 la Bulangerie Viennoise introduce questo prodotto ispirandosi al “kipfel” viennese. La ricetta però, a differenza del knipfel, non prevede uova che al massimo si utilizzano per spennellare il prodotto prima della cottura. Gli aromi che prevalgono sono quelli del burro, inoltre nel croissant abbiamo meno quantità di zucchero, il che lo rendono adatto a farciture salate. Riconoscibile dalla sua sfogliatura, il croissant di solito è vuoto all’interno.